La città capovolta

10.00 

A cura di Paolo Albano

da un’idea di Letti di sera

Copertina di Giulio Laurenzi

182 disponibili

COD: ISBN 978-88-99432-16-4 Categoria:

Descrizione

La città Capovolta

“Scacco, scacco, scacco” la folla grida eccitata ad ogni mossa.
Nella piazza sono tutti col fiato e con i corpi addosso alle due squadre che si affrontano di fronte ad una scacchiera per il governo della città.
Cinque da una parte, cinque dall’altra. I cavalieri bianchi sono tornati dopo un lungo viaggio. Erano stati ingannati da una maga venuta da lontano che li aveva convinti che fuori da quella città altri mondi, altri borghi, ben altre felicità erano possibili.
Dentro la brutta Novenzia era arrivata, avanti ai cinque cavalieri una giovane donna venuta da un regno di donne e uomini e ragazzi e bambini cresciuti con occhi che guardano occhi, con bocche che parlano con parole buone, con i passi del lavoro e della passione.
“Signor borgomastro sono Nocciola e vengo a nome dei cinque cavalieri bianchi. Nessuno li fermerà nemmeno Saba che, tornata nel suo regno, ha aperto il sacco dei gioielli e ha trovato pietre luccicanti senza valore.
Il borgomastro si guarda attorno, cerca un consiglio, non sa cosa dire.
“ Che cosa vogliono i cinque cavalieri bianchi?”
“Novenzia, farla tornare come era e farla più bella”
“I cinque cavalieri vogliono giocare una partita a scacchi con i cinque cavalieri più malvagi del tuo regno. Chi vincerà potrà di nuovo vivere a Novenzia. Se vinceranno i cavalieri bianchi nessuno sarà costretto ad andarsene. A tutti verrà riconsegnata la memoria.
Sarà lei a far decidere”.

Sono passate due ore. La partita sembra non finire. Molti sono quelli che tifano per i cavalieri neri convinti che il potere che sovrasta, sovrasta sempre. Molti sono accanto ai cavalieri bianchi, e sono quelli che si sono lasciati ingannare. Pur accorgendosi di aver sbagliato, non hanno mai avuto il coraggio di negare la loro paura per quelli che potevano vendicarsi.
Il cavaliere bianco al quale tocca la mossa “cavallo in C6”
Il re viene rovesciato.
“Scacco, scacco, scacco matto” . E una gioia che non si può tenere prende tutti. D’un tratto la cattiva aria scompare, il cielo ritorna terso, i cittadini di Novenzia ascoltano i loro desideri rubati e si voltano verso le loro strade per rimetterle a nuovo.
Non finisce qui. Non può finire la scoperta della città come deve essere.
Una città si trasforma assieme a quelli che la posseggono con il loro racconto. Come tentiamo di fare noi che non vogliamo più trattenerla e la facciamo passare sopra i nostri sogni.
Lei deve essere più accattivante di qualsiasi sogno. E noi vogliamo presentarcela come quel desiderio irrealizzabile che, d’un tratto, si concede alla vista.

Come si fa? Si chiede ai bambini.
Il giorno dopo comincia dalle scuole, dalle case, dai campi gridati, dai cortili a pallone, dai centri che uniscono bambini e ragazzi e li affidano, tutti insieme alla loro città perché la facciano così come dicono loro.

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