C’era una volta il club del libro e … c’è ancora ma potenzialmente grande quanto il mondo, pronto a collegare milioni di lettori al di là dei confini nazionali e linguistici: infatti tutto si può dire del digitale tranne che abbia cancellato la voglia di condividere impressioni e opinioni sui libri.

Parliamo oggi di aNobii  una delle piattaforme social per i lettori 3.0 dove ognuno è protagonista e recensore a tutti gli effetti.

Nasce in Oriente nel 2006 e prende il suo curioso nome dal tarlo della carta. La crescita di aNobii è dovuta prima di tutto al passaparola ma, al suo undicesimo anno di età, può contare su milioni di iscritti in tutto il mondo che arricchiscono i propri scaffali con i titoli letti, liste dei desideri e che contribuiscono ad accrescere il numero di valutazioni e recensioni. Il social non è solo un semplice scaffale, in realtà basandosi sui titoli di ciascun utente, riesce a combinare gusti e preferenze creando dei suggerimenti di amicizie tra iscritti e incoraggiando la nascita di gruppi tematici o anche lo scambio e la vendita di titoli tra gli utenti.

Come un vero e proprio social network, quindi, è essenziale condividere e partecipare attivamente.

“L’idea di anobii mi è venuta dopo aver letto un libro sul web 2.0. vivevo ad Hong Kong e ho sentito il bisogno di sapere quali altre persone l’avevano letto nella mia città. Volevo confrontarmi con loro, volevo scambiare con loro le mie impressioni e farmi segnalare altri libri sull’argomento. Ecco come è nata l’idea, semplicemente.” (Greg Sung, fondatore di aNobii)

Ad oggi aNobii è un colosso internazionale di adozione italiana: nel 2013, infatti, è stato acquisito dal gruppo Mondadori che lo ha rielaborato nella grafica e nelle funzioni, dandogli un taglio più commerciale e più vicino alla vendita. Nonostante il cambio di proprietà questo social di lettura continua ad essere uno dei luoghi prediletti dagli amanti della lettura che continuano a riempire i loro scaffali e a recensire titoli su titoli.

E voi, conoscete aNobii?